Ci sono pranzi che nutrono il corpo, e altri che riescono a nutrire anche la mente e il cuore. È proprio questo che è accaduto ad Amantea, nel cuore della Settimana Nazionale della Celiachia 2025, durante una giornata speciale vissuta nella scuola primaria grazie al progetto “Tutti a tavola, tutti insieme”, promosso da AiC Calabria in collaborazione con il Comune di Amantea e le aziende di ristorazione collettiva del territorio.
Un’iniziativa, è un atto concreto di educazione all’inclusione, un gesto simbolico e pratico che ha coinvolto studenti, docenti e famiglie in un’esperienza di consapevolezza e condivisione.
Una mensa senza glutine, aperta a tutti
La giornata è iniziata con un pranzo servito nella mensa scolastica composto interamente da piatti senza glutine, uguali per tutti i bambini, senza distinzioni. Un gesto semplice solo in apparenza, che invece racconta un messaggio profondo: la celiachia non deve mai essere un motivo di esclusione, neanche a tavola. Durante il pasto, i bambini hanno avuto l’opportunità di ascoltare l’intervento della nutrizionista di AiC Calabria Angela Calendino, che ha saputo coniugare chiarezza scientifica ed empatia, trasmettendo a tutti l’importanza di una corretta informazione:“La Settimana della Celiachia è un’occasione speciale per riflettere su una condizione che, purtroppo, ancora oggi è poco conosciuta e spesso fraintesa. La celiachia è una malattia autoimmune che colpisce milioni di persone nel mondo, ma che può essere tenuta sotto controllo con una dieta priva di glutine. Tuttavia, è fondamentale che a conoscerla non siano solo i celiaci: tutta la comunità deve imparare a rispettare e comprendere chi vive ogni giorno le difficoltà legate a questa patologia. Solo così possiamo abbattere le barriere invisibili che si alzano anche intorno a un semplice pasto”.
L’ascolto dei più piccoli, l’insegnamento dei grandi
Sorprendente, e per certi versi commovente, è stata la risposta dei bambini. Attenti, curiosi, partecipi, hanno posto domande intelligenti e pertinenti. Alcuni hanno persino raccontato le loro esperienze personali, riflettendo su cosa significa davvero includere. Il momento più toccante è arrivato quando una bambina ha detto: “Se qualcuno a tavola non può mangiare quello che mangio io, allora voglio scoprire cosa può mangiare, così possiamo mangiare insieme lo stesso”. Frasi semplici, ma potentissime, che racchiudono l’essenza stessa del progetto: trasformare la conoscenza in empatia, e l’empatia in comportamento quotidiano.Educare oggi per una società più accogliente domani
“Tutti a tavola, tutti insieme” non è solo una giornata senza glutine: è un percorso educativo che semina cultura e rispetto. Alla fine dell’incontro, sono stati distribuiti materiali informativi realizzati da AIC, pensati per studenti, insegnanti e famiglie. Un piccolo ma importante passo per portare la celiachia fuori dalla sfera privata e inserirla in un discorso pubblico fatto di inclusione e responsabilità condivisa. Come ha sottolineato ancora la nutrizionista Angela Calendino:“La celiachia non è solo una malattia da curare: è un invito a guardare con occhi nuovi le necessità alimentari di chi ci sta accanto. In ogni piatto servito, in ogni sorriso scambiato, c’è la forza di un cambiamento che parte dal cuore. Ogni passo verso l’inclusione è un passo verso un mondo più giusto, più accogliente, più umano”.
Il cibo come ponte, non come barriera
In un mondo in cui a volte le differenze diventano motivo di esclusione, la giornata vissuta ad Amantea ci ha ricordato che la tavola può e deve essere un luogo di uguaglianza. Basta poco: una pietanza adatta a tutti, un’informazione corretta, un gesto di attenzione. È questo lo spirito della Settimana Nazionale della Celiachia: informare per includere, educare per cambiare. E se è vero che i bambini sono il futuro, allora possiamo guardarlo con ottimismo: ad Amantea, lo hanno già iniziato a costruire – un morso dopo l’altro, una domanda alla volta, un sorriso condiviso intorno a una tavola finalmente per tutti.
