“Il 21 giugno 2012 è una data che non dimenticherò mai. È il giorno in cui ho ricevuto la diagnosi di celiachia. Dopo mesi vissuti tra malessere, confusione e una stanchezza profonda, finalmente una risposta. E paradossalmente, anche una nuova partenza.
Da lì è cominciata la mia rinascita. Ho iniziato a stare meglio, a ritrovare equilibrio. E insieme al benessere è arrivato subito un bisogno: quello di fare qualcosa per gli altri.
Non ho aspettato che qualcuno mi cercasse: sono stata io a cercare l’associazione pazienti. Era naturale, quasi scontato per me. Sono cresciuta in una comunità dove il volontariato era parte della vita quotidiana. E aiutare gli altri è sempre stato, per me, il modo più autentico di vivere.
Qualche giorno fa ho letto Ikigai. Il metodo giapponese di Bettina Lemke e mi ha colpita una frase:
“L’Ikigai è nascosto in ognuno di noi, basta trovarlo.”
Nel mio ikigai, accanto alla famiglia, c’è il volontariato. Quell’essere utile, far parte di qualcosa di più grande, è ciò che dà senso alle mie giornate e sostiene ogni mio passo in AIC Calabria.
Così ho iniziato il mio percorso in AiC Calabria. All’inizio come tutor, poi via via con ruoli più attivi. Accanto ad Anna, che ha guidato l’associazione per anni, ho imparato tanto. Mi è stata data fiducia, e io ci ho messo cuore, tempo, competenze. Sempre con la convinzione che solo insieme possiamo fare davvero la differenza.
Oggi lavoro fianco a fianco con persone meravigliose: Federica, Mariagrazia, Irene, Francesca, Tina, Cetty, Mimmo… e tanti altri che ogni giorno donano tempo, passione e competenze per vivere con coerenza quei valori che ci contraddistinguono.
Il cuore della nostra azione è ben rappresentato nel manifesto di AIC Calabria, un disegno realizzato da Graziana che sintetizza il nostro impegno: solidarietà, consapevolezza, tutela, inclusione. Proprio ispirati da questi valori, da settembre lanceremo il progetto “Celiachia? Un gioco da ragazzi” nelle scuole superiori. Vogliamo parlare ai giovani con linguaggi nuovi, stimolare dialogo e responsabilità, abbattere stigma e diffidenza.
E oggi più che mai ci rendiamo conto che l’associazione ha bisogno di nuove energie. Perché vive grazie all’impegno dei volontari, e invece quando servono figure esterne, servono fondi. Che purtroppo non sono mai abbastanza.
Solo meno del 10% dei celiaci diagnosticati in Calabria è iscritto all’associazione. Eppure, con poco possiamo fare moltissimo. Progetti come “In fuga dal glutine”, gratuito per le scuole dell’infanzia e primaria, ma che a noi costa 1000€ per ogni scuola. Oppure “KalaVria senza glutine”, per gli istituti alberghieri, che richiede 1500€ per scuola. Iniziative che creano consapevolezza, che cambiano mentalità, che aiutano bambini, insegnanti, futuri cuochi e famiglie.
Non bisogna essere celiaci per partecipare. Basta credere che una società più inclusiva è una società migliore per tutti.
Perché oggi sono io a fare i conti con la celiachia, ma domani potrebbe essere tuo figlio, un’amica, un collega, o quel ragazzo che ogni mattina incroci al bar.
Se senti che queste parole ti appartengono almeno un po’, ti invito a fare la tua parte. Puoi donare, diventare volontario, o semplicemente condividere il nostro messaggio. Anche così si costruisce un cambiamento.
Perché nessuno dovrebbe sentirsi solo di fronte a una diagnosi. E perché dare senso alla propria vita passa anche, e soprattutto, da qui: esserci, per gli altri”.
Il presidente di AiC Calabria Giuseppina Grosso