Negli ultimi giorni si è tornato a parlare di ZED1227 farmaco per la celiachia ancora sperimentale che potrebbe rappresentare una svolta importante per proteggere la mucosa intestinale dai danni del glutine. Il suo obiettivo? Prevenire l’infiammazione e il danno alla mucosa intestinale causati dal glutine, agendo a monte della reazione immunitaria che scatena la malattia.
Per fare chiarezza su ZED1227 il farmaco per la celiachia molto discusso, abbiamo chiesto un commento al Professor Riccardo Troncone, docente presso il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università degli Studi Federico II di Napoli e membro del Board Scientifico di AIC.
Come agisce ZED1227?
Il Professor Troncone spiega:
“È oggi generalmente accettato che il danno indotto dal glutine sulla mucosa dei pazienti celiaci è causato dall’attivazione di una risposta immunologica mediata da linfociti T proinfiammatori. Perché questa risposta avvenga è però necessario che i peptidi del glutine siano preventivamente modificati (nello specifico “deamidati”). La deamidazione consente la loro presentazione ai linfociti T e la conseguente attivazione di questi. La deamidazione è mediata dall’enzima transglutaminasi.”
In parole semplici, la celiachia si scatena quando il glutine viene modificato all’interno dell’organismo, diventando riconoscibile e “attaccabile” dal sistema immunitario. ZED1227 è progettato per bloccare proprio l’enzima che causa questa modifica: la transglutaminasi.
Risultati promettenti, ma servono conferme
Nello studio clinico, ZED1227 è stato somministrato a pazienti celiaci esposti al glutine, e i risultati sono stati molto incoraggianti:
- La mucosa intestinale risultava protetta nei soggetti che assumevano il farmaco.
- La protezione è stata valutata sia con esami istologici (analisi del tessuto intestinale) sia con tecniche avanzate come la trascrittomica, che analizzano l’attività genetica legata all’infiammazione.
“Si tratta perciò di un risultato molto promettente – prosegue il Prof. Troncone – che necessita però di conferma e ulteriore approfondimento.”
Non una cura, ma un possibile supporto futuro
È importante ricordare che ZED1227 non rappresenta una cura definitiva né un’alternativa alla dieta senza glutine. Tuttavia, se gli studi futuri confermeranno la sua efficacia e sicurezza, potrebbe diventare uno strumento prezioso per proteggere l’intestino nei casi di contaminazione accidentale, una delle preoccupazioni più comuni nella vita quotidiana delle persone celiache.
Come sempre, AIC continuerà a seguire da vicino gli sviluppi della ricerca per tenervi aggiornati in modo chiaro, accurato e scientificamente fondato.